(ANSA) – ROMA, 17 SET – La rete tra arte e impegno sociale si rafforza e prende forma concreta grazie all’iniziativa "Il laboratorio artistico di Una Nessuna Centomila incontra i CAV", promossa dalla Fondazione Una Nessuna Centomila. Un progetto che vede un crescente numero di artisti unirsi all’iniziativa con l’obiettivo di sostenere e far conoscere i Centri Antiviolenza (CAV) presenti sul territorio nazionale. Ad oggi, sono 31 i centri antiviolenza coinvolti nell’iniziativa, numero che il progetto intende ampliare. Durante la stagione estiva, i tour degli artisti si sono trasformati in veri e propri veicoli di sensibilizzazione e supporto per la lotta contro la violenza di genere. Fiorella Mannoia, presidente onoraria della Fondazione, BigMama, Gino Castaldo, Chiara Civello, Ermal Meta, Noemi, Piero Pelù, Tosca, Paola Turci sono tra i primi artisti ad aver accolto con entusiasmo la proposta di visitare i CAV locali nelle città dove si sono svolti i loro concerti, portando avanti un dialogo diretto con le operatrici dei centri e mettendo in luce l’importante lavoro che svolgono quotidianamente sul territorio per contrastare la violenza sulle donne. Non si tratta solo di incontri dietro le quinte. Gli artisti, infatti, hanno deciso di dare voce ai CAV anche durante le loro performance, invitando le operatrici sul palco o raccontando al pubblico l’attività di questi centri. Un gesto che vuole andare oltre la semplice esibizione artistica, trasformando ogni concerto in un momento di riflessione collettiva e di promozione di un cambiamento culturale necessario per combattere la violenza di genere. "Da quando sono presidente onoraria della Fondazione Una Nessuna Centomila – dichiara Fiorella Mannoia – sono venuta concretamente a contatto con la realtà dei centri antiviolenza, di cui prima conoscevo l’esistenza ma non le problematiche. Frequentando le operatrici che ci lavorano, ho scoperto le difficoltà che affrontano quotidianamente: lavoratrici precarie che non sanno mai se i loro bandi verranno di anno in anno rinnovati. Questo è un grande problema, perché le donne hanno bisogno dei centri antiviolenza, delle case rifugio, degli sportelli d’ascolto. Noi facciamo di tutto per poterli aiutare, ma certamente sono gocce nel mare". "Il nostro impegno, sin dalla nostra nascita, – afferma Giulia Minoli, presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila – è orientato a sostegno dei Centri Antiviolenza e al prezioso lavoro delle operatrici, promuovendo quel cambiamento culturale tanto necessario. La terribile estate appena trascorsa, con il susseguirsi di tragiche notizie di femminicidi, dimostra ancora una volta che le leggi, da sole, non sono sufficienti. Tutti i provvedimenti di prevenzione e contrasto alla violenza maschile contro le donne risultano inefficaci se non ci impegniamo, con alleanze trasversali, per un profondo e radicale cambiamento culturale e per la valorizzazione del ruolo cruciale dei centri antiviolenza. Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo avanti verso tale obiettivi". I concerti e gli spettacoli diventano così occasioni per informare e coinvolgere il pubblico, offrendo un contributo significativo alla causa dei Centri Antiviolenza e rafforzando il legame tra cultura e impegno civile. (ANSA).