(ANSA) – CAGLIARI, 15 SET – Una scritta, in sardo "A fora is sionistas" (fuori i sionisti). E poi vernice rossa sul cancello di ingresso e sul portoncino in vetro del museo ebraico di Cagliari e dell’associazione Chenabura sardos Pro Israele, luogo di riunione della comunità ebraica locale, in via La Marmora, quartiere Castello a Cagliari. Stamattina la scoperta da parte del presidente dell’associazione Mario Carboni. Gli incontri normalmente si svolgono ogni venerdì sera e sabato mattina, in qualche occasione sono allargati ad ebrei che arrivano da altre città italiane e dall’estero. Ed è un posto anche di preghiera. Ma le intimidazioni e gli atti di vandalismo sono arrivati proprio in concomitanza con la Giornata Europea della Cultura Ebraica: oggi sono in programma sino a stasera diverse iniziative tra proiezioni, visite guidate e conferenze. "Un atto di antisemitismo palese – commenta all’ANSA Carboni – al di là di ogni questione politica e di guerra. Questo è terrorismo psicologico. E rimane la preoccupazione: perché ora hanno usato il colorante poi domani chissà, potrebbe essere l’inizio di qualcosa di più grave e pericoloso anche per l’incolumità delle persone". L’associazione si è rivolta alle forze dell’ordine che stanno analizzando le prime immagini riprese dalle telecamere. "Abbiamo ricevuto e stiamo continuando a ricevere attestati di solidarietà – conclude Carboni- anche dagli abitanti del quartiere. Tutto questo però non ci ferma: il programma delle iniziative di oggi va avanti. E ci sono già tante persone". Il museo contiene un centinaio di oggetti che testimoniano la storia della cultura ebraica: tra gli altri testi antichi e candelabri. (ANSA).