(ANSA) – ROMA, 10 SET – Oltre 16 milioni di persone in Siria, quasi la metà delle quali sono minori, hanno bisogno di assistenza immediata, la cifra più alta dall’inizio del conflitto in Siria. E’ l’allarme lanciato da Save the Children. "Nel conflitto in corso in questi giorni in Siria, sono i bambini a pagare il prezzo più alto. L’ultima serie di attacchi nella regione meridionale e in quella centrale nel Paese, in cui almeno 24 persone, tra cui civili, sarebbero state uccise, evidenzia ancora una volta i rischi per le vite dei più piccoli e per le loro famiglie oltre che per il loro futuro", ha affermato in una nota Rasha Muhrez, direttrice della risposta in Siria di Save the Children. "I recenti attacchi in Siria hanno ucciso e ferito bambine e bambini, distrutto infrastrutture civili essenziali come centrali elettriche e idriche, scuole e ospedali. Che sia dovuto a escalation a livello regionale, tensioni lungo il confine settentrionale del Paese o al conflitto in corso, è evidente che siano i bambini a soffrire di più", ha proseguito. "La crisi umanitaria in Siria è a livelli record. Oltre 16 milioni di persone, quasi la metà delle quali sono bambine e bambini, hanno bisogno di assistenza immediata, la cifra più alta dall’inizio del conflitto nel Paese. Questa escalation di violenza, non fa che peggiorare una crisi che ha toccato già livelli catastrofici e non fa che aggravare la situazione già drammatica dei più vulnerabili, che stanno sopportando difficoltà inimmaginabili. Il diritto umanitario internazionale richiede che tutte le parti in conflitto garantiscano la protezione dei civili e delle infrastrutture civili. Invitiamo tutti i soggetti coinvolti a dare priorità alla sicurezza della popolazione", ha concluso Rasha Muhrez. (ANSA).