Parlano di “situazione insostenibile” data dal viavai di spacciatori, dall’accumulo di rifiuti (tra cui siringhe), dalle auto danneggiate e dai furti continui nelle abitazioni. I residenti di via Marconi e via Colombo a Cadorago sono esasperati e paragonano le aree boschive ad un passo dalle loro case all’ormai purtroppo noto “boschetto dello spaccio” di Rogoredo (quartiere di Milano).
I cittadini riferiscono di aree ormai inaccessibili per le continue scene di spaccio e consumo di droga. “Sul fronte della sicurezza ci sentiamo abbandonati – scrive una residente alla redazione – viviamo uno stato continuo di paura”.
Il sindaco: “Conosciamo la questione e stiamo lavorando per risolverla”
A rispondere è il sindaco Paolo Clerici che conosce la questione. “L’amministrazione da tempo sta lavorando per contrastare questa situazione – spiega – il punto dolente era il saliscendi dai treni in stazione e da giugno scorso abbiamo aperto un presidio grazie all’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo che collabora con la nostra polizia locale e le altre forze dell’ordine e questa presenza è già è stata di grande aiuto. Ho avuto modo di parlarne già con il nuovo prefetto che ho incontrato di recente – aggiunge il sindaco – e anche il questore è aggiornato. A breve, dopo la prima riunione di marzo scorso con i residenti, vogliamo organizzare un nuovo incontro alla presenza dei carabinieri e del questore stesso”.
Il sindaco è consapevole che si tratta di una situazione grave non facile da risolvere: “Le zone boschive tra Cadorago e Fino Mornasco così come quelle tra le frazioni di Bulgorello e Puginate (quest’ultima nel comune di Bregnano) sono frequentate dagli spacciatori che agiscono nascosti tra la vegetazione – dice ancora il sindaco Clerici – noi abbiamo fatto tagliare l’erba lungo i perimetri di confine così da non avere aree dove possano nascondersi. Ma sappiamo che non basta. A mio avviso – dice infine – bisogna lavorare anche sulla prevenzione perché se c’è chi spaccia vuol dire – purtroppo – che c’è chi compra e questo è certamente un aspetto sul quale agire”.
C’è un vecchio detto che dice: “volere è Potere” che ribaltato diventa: “Potere è volere”. Se, purtroppo, l’uso di sostanze stupefacenti sta diventando un fenomeno di massa è anche grazie a certa propaganda scellerata di alcuni politici del passato; indipendentemente dall’enorme interesse economico che il fenomeno comporta, gestito da ormai note organizzazioni criminali. Stiamo arrivando ad un punto di svolta oltre il quale scegliere se sprofondare definitivamente nel baratro o cambiare la rotta e recuperare una società sana. Un altro vecchio proverbio dice: “mali estremi estremi rimedi”. Quando la cancrena ti colpisce una parte del corpo o la tagli, ovvero la separi dalla parte sana, o sei destinato a soccombere. I Signori Politici che hanno il Potere devono approvare provvedimenti coraggiosi volti a separare la parte incancrenita della società da quella ancora sana. La ormai abrogata normativa che istituiva i Manicomi prevedeva la separazione dalla società, e quindi l’internamento in istituti, di tutti coloro che erano ritenuti di pubblico pericolo od erano motivo di pubblico scandalo. Oggi riproporrei una normativa analoga che preveda l’internamento coatto in istituti o comunità per tutti i tossicodipendenti.