“Il mese di settembre non può finire senza un nuovo piano serio e trasparente. Altrimenti sarà necessaria una mobilitazione che coinvolga l’intero territorio”: sono le parole del sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, a fronte della situazione di stallo del cantiere della Variante. Un immobilismo preoccupante che riguarda non soltanto l’innesto nord, quello di Griante, dove gli scavi in galleria sono fermi da mesi, ma anche il versante di Colonno, dove negli ultimi giorni i mezzi al lavoro si sarebbero ridotti.
“La situazione è rimasta quasi invariata dallo scorso aprile, mese dell’annunciato stop ai lavori – spiega Guerra – Gli operai stanno realizzando interventi di sistemazione di quello che hanno già fatto, ma non stanno procedendo con gli scavi. Non hanno ripreso con le volate di esplosivo. La situazione – sottolinea il sindaco – sta assumendo caratteri insostenibili e inaccettabili”.
Le criticità maggiori sarebbero legate allo smaltimento dei materiali di scavo e al relativo aumento dei costi. “Se il problema è di tipo finanziario, va risolto – dichiara Guerra – Abbiamo iniziato un’opera da 400 milioni di euro. Se i costi sono aumentati, devono trovare le risorse per proseguire. Noi sindaci del territorio continuiamo ad attendere il nuovo cronoprogramma, un piano serio dal punto di vista tecnico, che preveda la copertura finanziaria degli extra-costi”. Intanto nessuna spiegazione è arrivata né da Anas, che nell’ultima riunione del tavolo a Villa Gallia aveva annunciato la presentazione del nuovo cronoprogramma a settembre, né dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che contattato tramite l’ufficio stampa, al momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Lo stesso ministro in questi mesi ha rassicurato più volte cittadini e amministratori locali sul monitoraggio costante del cantiere. La sua ultima visita risale allo scorso maggio.
“È ora che termini questo silenzio – continua Guerra – Molto rapidamente ci devono riproporre il quadro dei lavori con un accordo tra Anas e l’impresa, sigillato dal Ministero. Devono essere chiari e trasparenti e dire al territorio cosa sta succedendo. È ora di andare avanti”.