(ANSA) – PORTO CERVO, 05 SET – Capriccioli, una delle spiagge più belle e frequentate della Costa Smeralda, da oggi sarà ‘protetta’ grazie a un progetto di conservazione dell’ecosistema dunale. E in futuro, quasi certamente dalla prossima estate, l’accesso sarà a numero chiuso. Il progetto fa parte dell’Agenda Blu 2024 del Comune di Arzachena ed è stato finanziato da One Ocean Foundation, realtà non profit che nasce a Porto Cervo, con sede a Milano, e che opera a livello internazionale per la tutela dell’ambiente marino. L’obiettivo è realizzare una struttura di protezione della zona dunale e di sviluppare materiali didattici di educazione ambientale per i bagnanti, la comunità e le scuole locali entro la prossima stagione estiva. Il progetto prevede la realizzazione di strutture leggere a protezione delle dune marine, con particolare attenzione alla loro porzione più esposta ai fenomeni erosivi. Le strutture sono state realizzate con materiali naturali, come legno o fibre vegetali, e avranno un impatto visivo minimo, oltre ad essere totalmente riciclabili. Le dune costiere stanno diventando sempre più̀ rare e la Sardegna in particolare ne ha perse oltre il 60%. Oggi la posa dei primi materiali, nel tratto di Capriccioli Ovest, alla presenza – tra gli altri – del sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, e del segretario generale di One Ocean, Jan Pachner. "La tutela e il ripristino della biodiversità, così come indicato anche dall’Unione Europea, rappresentano un tassello fondamentale della mission di One Ocean Foundation – afferma il presidente Riccardo Bonadeo – che riconosce l’importante valore dei territori della Sardegna su scala nazionale e internazionale. "L’erosione costiera e il carico antropico estivo mettono a repentaglio il litorale di Capriccioli – spiega il sindaco – ed è nostro dovere preservarlo con ogni mezzo, prima che il danno diventi irreversibile. Qui introdurremo anche misure di controllo degli accessi per riportare in equilibrio l’ecosistema". Si va verso il numero chiuso, dunque, così come già avviene in tante altre spiagge della Sardegna, ogni estate prese d’assalto da migliaia di turisti. "Stiamo valutando questa possibilità per il 2025 – afferma Ragnedda -. Un percorso sperimentale da estendere anche su altre spiagge". (ANSA).