(ANSA) – MILANO, 02 SET – Quella relativa ai morti per incidenti stradali "é una pandemia silenziosa" che ogni anno provoca 1,19 milioni di vittime. L’ha definita così l’inviato speciale dell’Onu per la sicurezza stradale, Jean Todt, ex amministratore delegato della Ferrari, a Milano per presentare la campagna globale delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale. Insieme a lui il sindaco Giuseppe Sala e il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini. Si tratta di una chiamata all’azione, che, attraverso l’hashtag #MakeASafetyStatement, vuole amplificare un messaggio importante con l’obiettivo di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2030. Nell’arco di due anni, la campagna raggiungerà più di 80 Paesi e mille città e verrà esposta sull’arredo urbano, sugli spazi pubblicitari dei mezzi pubblici e sulle affissioni di JCDecaux. Diverse celebrità hanno prestato il loro volto per sostenere regole di sicurezza stradale semplici ed efficaci come l’uso della cintura di sicurezza, la guida sicura, l’uso del casco, il divieto di inviare messaggi mentre si guida. Tra i testimonial il pilota di F1 Charles Leclerc, la leggenda del calcio Didier Drogba l’attrice premio Oscar Michelle Yeoh, la leggenda del tennis Novak Djokovic, il pilota motociclistico Marc Marquez, la top model Naomi Campbell e il pilota Mick Schumacher. La "pandemia silenziosa" come ha spiegato Jean Todt colpisce soprattutto i Paesi in via di sviluppo, dove si verifica oltre il 90% degli incidenti mortali. Gli incidenti stradali, inoltre, sono la principale causa di morte per i bambini e i giovani adulti di età compresa tra i 5 e i 29 anni. Per quello che riguarda l’Italia, dal 2001, il tasso di mortalità è diminuito allo stesso ritmo di quello dell’Unione Europea, facendo segnare un -42%. Ma non basta perché l’Italia ha un numero di vittime annuali pari a 2.875, posizionandosi all’11° posto sui 27 Paesi in Ue. (ANSA).