Buona la prima, ma con assenze “vistose” a dispetto del gioco di parole. La mini-Leopolda organizzata dal candidato sindaco del centrosinistra, Maurizio Traglio, ha ottenuto una partecipazione elevata agli otto tavoli programmatici convocati all’Hotel Continental di Como. E non sono mancati i colpi di scena.
Su tutti, le assenze dell’invitata Daniela Gerosa – pare furiosa per le parole pronunciate ieri da Traglio sulle “cose buone ma anche i disastri” compiuti durante il mandato – e ancor più (poiché annunciate ieri come sicure) quelle della numero uno del Teatro Sociale, Barbara Minghetti (l’ospite più attesa, ufficialmente trattenuta a Parma dall’inaugurazione di una mostra a tardo pomeriggio) e quella del procuratore Vittorio Nessi (per motivi personali). Presente e sorridente (“Anche se non ho ancora deciso di candidarmi”), Roberta Marzorati. Peraltro, in tarda serata, Gerosa ha postato su Facebook un commento che rivendica la scelta personale di non ricandidarsi rispetto a quello che era parsa una volontà di estromissione da parte di Traglio: “Dopo averci pensato a fondo ed essermi confrontata con tante persone, qualche settimana fa ho dichiarato pubblicamente in una intervista quello che per me era chiaro già da un po’: la mia esperienza amministrativa finisce con questo mandato. Non ho dato e non darò la disponibilità a candidarmi per il prossimo. E’ stato per me un grande onore rendere un servizio alla mia città, al meglio delle mie competenze, ma è stata soprattutto un’esperienza impegnativa, di grande intensità e no, non ho nessuna incertezza: questa avventura finisce a giugno 2017”.
Venendo a chi c’era, la sorpresa maggiore è coincisa con l’arrivo in sala dell’ex assessore della prima giunta forzista di Alberto Botta, Nini Binda. Meno sorprendente ma comunque elemento di rilievo, la partecipazione ai tavoli dell’imprenditore e creatore di Orticolario, Moritz Mantero. Curiosità anche per la presenza in sala del capo di Gabinetto di Palazzo Cernezzi, Valeria Guarisco, e per alcuni assessori della giunta Lucini (un sorridente Marcello Iantorno, Savina Marelli, il vicesindaco Silva Magni, Lorenzo Spallino). Nutrito il gruppo dello stato maggiore Pd: il presidente del consiglio comunale, Stefano Legnani, il consigliere regionale Luca Gaffuri, il segretario cittadino Stefano Fanetti, il capogruppo Andrea Luppi, i consiglieri Andrée Cesareo, Elide Greco, Patrizia Lissi, il capogruppo di Como Civica Marco Tettamanti con Gianni Imperiali e soprattutto Mario Forlano (unico degli sfidanti di Traglio alle primarie gradito”al candidato sindaco).
Altre presenze: il manager Michele Tomaselli, l’architetto Michele Bollini, l’ex ingegnere capo del Comune Tino Tajana, l’imprenditore Fulvio Alvisi, il segretario generale della Cna, Alberto Bergna, il presidente del circolo socialista Willy Brandt, Giuseppe Doria, l’ex presidente del consiglio comunale Franco Fragolino.