(ANSA) – BUENOS AIRES, 29 AGO – L’arresto avvenuto a Buenos Aires del latitate delle Brigate rosse, Leonardo Bertulazzi è stato "frutto del lavoro congiunto dei ministeri della Sicurezza, degli Interni e della Giustizia con le autorità italiane" e "riflette l’impegno dell’Argentina con i valori della democrazia e lo Stato di Diritto". Lo afferma una nota del ministero della Sicurezza di Buenos Aires diffusa a poche ore dalla detenzione dell’ex membro della colonna genovese delle Br. Nel comunicato si sottolinea inoltre l’importanza della decisione del governo argentino di revocare lo status di rifugiato concesso nel 2004 che, unitamente al rinnovo della richiesta di estradizione della giustizia italiana, ha consentito la cattura del latitante. Bertulazzi è uno dei tanti membri delle Br che hanno scelto di rifugiarsi in Sudamerica per sfuggire alle maglie della giustizia italiana. Tra i terroristi che si nascondono in America Latina ad aver preso parte nel sequestro Moro c’è Alessio Casimirri, nome di battaglia Camillo, che da quasi 50 anni è rifugiato in Nicaragua, dove ha aperto un ristorante, protetto dal governo sandinista di Daniel Ortega che gli ha concesso anche la cittadinanza. Il nome di Casimirri, tra i terroristi da riportare in Italia, era tornato di attualità dopo l’arresto in Brasile di Cesare Battisti, appartenente al gruppo Proletari Armati per il Comunismo. Sempre in Nicaragua si troverebbe anche Manlio Grillo, indicato come autore dell’attentato di Primavalle contro il missino Mario Mattei, nel 1973, in cui persero la vita i suoi due figli di 22 e 10 anni. (ANSA).