Ci ha provato, con la classica tecnica dello specchietto. Braccio fuori dal finestrino e colpo secco al retrovisore. Ma gli è andata male: la vittima era una persona previdente, che in auto ha montato la “dash cam”, ossia la telecamera che riprende dalla visuale del conducente durante la marcia.
Quando ha capito la mala parata, il truffatore ha rinunciato a ogni pretesa per evitare l’arrivo dei vigili.
L’episodio è accaduto ieri mattina a Como, in via Fiume. Sono da poco passate le dieci, e l’uomo della dash cam sta guidando tranquillamente in città a velocità rilassata. Venti, trenta all’ora. Poi svolta in via Fiume, ed ecco il tentativo di truffa: in sosta sul lato destro c’è un’utilitaria bianca posteggiata, dalla quale spunta un braccio. All’improvviso, un colpo secco allo specchio. Il braccio che spunta è stato immortalato dalla telecamera, il colpo viene visto in modo distinto dal conducente che capisce subito di trovarsi di fronte a un tentativo di truffa.
Accosta e spiega all’uomo sull’auto in sosta che se il suo specchietto non funziona sarà costretto a fare la costatazione amichevole o a chiamare i vigili. Il truffatore capisce che gli è andata male, fa di tutto per evitare conseguenze. “Alla fine – racconta l’uomo, sorridendo – mi ha pure proposto di offrirmi un caffè. Con la dash cam in auto mi sento più sicuro – conclude l’automobilista – in qualsiasi situazione dubbia o equivoca, il filmato chiarisce tutto. Ho raccontato la vicenda per evitare che altri possano cadere in una simile trappola”.