“Autovelox ingiustificati. Prima di installarli bisognerebbe garantire fluidità e sicurezza sulle strade”. Nuove polemiche sui cinque autovelox appena autorizzati dalla Prefettura nella città di Como.
A entrare nel merito della questione è Acus, l’Associazione Civica Utenti della Strada. E lo fa, come sempre, per voce del presidente, l’avvocato Mario Lavatelli.
“L’articolo 14 del codice della strada – spiega Lavatelli – impone agli enti proprietari delle strade di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, quali principi strettamente connessi. Ciò si declina in manutenzione, segnaletica e opere per eliminare criticità. L’installazione di autovelox – prosegue il presidente di Acus – si può giustificare se i principi della sicurezza e fluidità siano garantiti con opere idonee e ciò nonostante perduri l’incidentalità. Acus ha indicato interventi da effettuare su Napoleona, Pasquale Paoli e Varesina per ragioni di sicurezza e fluidità”.
Ed ecco il passaggio in cui Lavatelli ritiene, di fatto, ingiustificata l’installazione degli autovelox in questo momento. “Ferma la necessità di realizzare tali opere, l’installazione di autovelox si potrebbe forse successivamente giustificare se effettivamente in grado di ridurre ulteriormente l’incidentalità”. In chiusura Lavatelli chiede un “attento monitoraggio” e un “adeguato riesame” prima di rendere definitivi gli autovelox.
Autovelox che verranno piazzati in cinque strade della città di Como. Il prefetto Andrea Polichetti, a pochi giorni dalla fine del suo incarico sul Lario, ha firmato il decreto che autorizza l’installazione dei rilevatori di velocità in via Napoleona, Varesina, Canturina, Pasquale Paoli e in viale Innocenzo. La pubblicazione del decreto della prefettura conclude l’iter che il Comune di Como ha avviato nel mese di novembre dello scorso anno, quando è stata presentata la richiesta di poter posizionare gli autovelox in alcune strade indicate come pericolose e ad alto tasso di incidentalità.
A poche ore dall’autorizzazione della prefettura, era già stata annunciata una battaglia: da Belluno era intervenuta l’associazione Altvelox spiegando che, in assenza dei decreti attuativi ex Mise, qualunque rilevatore elettronico sarà installato e fruito dal Comune di Como, non corrisponderebbe all’attuale normativa di legge, risulterebbe quindi privo di omologazione.