Autovelox fissi in cinque strade della città di Como. Il prefetto Andrea Polichetti, a pochi giorni dalla fine del suo incarico sul Lario, come aveva annunciato ha firmato il decreto che autorizza l’installazione dei rilevatori di velocità in via Napoleona, Varesina, Canturina e Pasquale Paoli e in viale Innocenzo. Il Comune potrà ora procedere con l’iter per attivare i nuovi strumenti.
La pubblicazione del decreto della prefettura conclude l’iter che il Comune di Como ha avviato nel mese di novembre dello scorso anno, quando è stata presentata la richiesta di poter posizionare gli autovelox fissi in alcune strade indicate come pericolose e ad alto tasso di incidentalità. Il dossier di Palazzo Cernezzi è stato valutato positivamente dalla polizia stradale. L’iter aveva subito poi un rallentamento in attesa della pubblicazione del decreto – voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini – che disciplina le modalità di collocazione e uso degli autovelox.
Sulla questione autovelox non sono mancati pesanti polemiche, con le accuse al sindaco Alessandro Rapinese di voler solo fare cassa. Il primo cittadino ha invece sempre difeso e sostenuto il provvedimento, fortemente voluto dalla giunta per garantire una maggiore sicurezza sulle strade della città.
La prefettura, prima di procedere al via libera agli apparecchi richiesti dal Comune di Como ha atteso la pubblicazione ufficiale del nuovo decreto, per accertare che il dossier di Palazzo Cernezzi fosse in linea anche con le più recenti indicazioni. Superato questo passaggio, nelle scorse ore Andrea Polichetti ha firmato il documento che, a breve porterà all’installazione degli autovelox.
Il via libera riguarda cinque vie della città di Como. Gli autovelox saranno posizionati in tutti i casi in entrambi i sensi di marcia. Le strade dove verrà rilevata costantemente la velocità sono via Napoleona, viale Innocenzo, via Varesina, via Canturina e via Pasquale Paoli.
Il Comune di Como, ente proprietario delle strade coinvolte, ha l’obbligo di “predisporre idonea segnaletica, come previsto dal Codice della Strada, che garantisca la presegnalazione e la visibilità delle postazioni fisse di controllo della velocità”.
So di ripetermi, ma si potrebbe escludere qualsiasi volontà di fare cassa se si posizionassero, ad adeguata distanza dall’ apparato, i cartelli luminosi indicanti la velocità del veicolo che sta sopraggiungendo. Quelli, per intenderci, con la faccina sorridente e/o arrabbiata. La sanzione sarebbe comminata solamente (ed in maniera sacrosanta) a coloro che non intendono adeguarsi alle regole. Ce n’era uno in tangenziale all’altezza degli uffici della Polizia Locale. Ha funzionato per circa un anno, poi è sparito. Perché? Forse svolgeva efficacemente il suo scopo di sicurezza?