Offerta di lavoro in calo a Como. Le previsioni occupazionali per il periodo da agosto a ottobre indicano una diminuzione delle richieste di personale. In controtendenza il settore del turismo e della ristorazione e anche quello dei servizi alla persona. In questi comparti, aumenta la domanda ma resta la difficoltà a reperire personale.
Le rilevazioni del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con Anpal fotografano le proiezioni occupazionali delle aziende del territorio lariano. A Como sono previste 2420 assunzioni ad agosto, 50 in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Complessivamente, nel trimestre agosto-ottobre la previsione è di 11850 nuovi contratti, 1940 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.
Le prospettive occupazionali confermano, per il territorio comasco, un trend di decrescita registrato già dal mese di maggio. Oltre la metà dei contratti sarà a tempo determinato.
Registrano ancora una crescita i settori della ristorazione, alloggi e turismo. Sono previste sul Lario 2710 assunzioni rispetto alle 2160 dello stesso periodo dell’anno scorso. Segno più anche per il commercio, con 1580 contratti previsti rispetto ai 1430 dello stesso trimestre del 2023. Nel 55% dei casi, le aziende prevedono difficoltà a trovare le figure lavorative ricercate.
“I dati relativi alla difficoltà delle imprese nel reperire le figure lavorative desiderate sono un sensore di allarme – commenta Dario Esposito, coordinatore della Uil del Lario – La piena produttività del tessuto economico, al netto di tensioni geopolitiche o problematiche relative all’approvvigionamento di materie prime, potrà essere un obiettivo realizzabile solo se il contesto economico-politico istituzionale riuscirà a rendere il Lario un territorio attrattivo per le persone”. “Nel contesto comasco, caratterizzato dalla difficoltà di accesso e mantenimento dell’abitazione – aggiunge Esposito – risolvere il problema abitativo è una sfida che deve coinvolgere il territorio in senso ampio. Da questa sfida passerà non soltanto il futuro economico ma anche demografico della provincia”.