(ANSA) – ROMA, 19 AGO – Sono troppi i compiti per le vacanze: concordano studenti e genitori che temono di veder minato da una mole eccessiva di compiti il proprio riposo estivo. Ben 3 studenti su 4 dicono basta a come vengono interpretati oggi esercizi, letture di libri e consegne varie da espletare durante la lunga sosta scolastica: il 25% si oppone in modo assoluto, il 49% li accetterebbe solo se fossero pochi o diversi. D’altra parte c’è chi considera troppo lungo il tempo trascorso lontano dai banchi: le vacanze estive durano tre mesi e rischiano di sbiadire – argomenta chi è a favore dei compiti – quelle competenze acquisite con tanto sacrificio durante l’inverno. In quest’ottica, gli esercizi e le letture diventano una sorta di ponte per aiutare i ragazzi a metabolizzare gli argomenti trattati, acquisendo le competenze necessarie in modo autonomo e senza l’aiuto dei docenti. "La mia idea – dice all’ANSA il professore Raffaele Mantegazza, che insegna Scienze pedagogiche al Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca – è che i compiti devono essere pochi. C’è anche il tempo dell’ozio, la Montessori lo diceva già nel secolo scorso. E poi è proprio la concezione di compito da rivedere, ripensare: servono compiti che appassionino i ragazzi, che abbiano un senso per la loro vita, altrimenti diventano solo una vessazione". Sulla stessa linea il professor Pier Cesare Rivoltella che insegna Didattica e Tecnologie dell’educazione presso l’Università di Bologna e che si sofferma sulla motivazione, "è fondamentale" ma anche sul tema "dell’equilibrio, della misura, della sostenibilità" dell’assegno e poi sul fatto che lo studente non andrebbe lasciato da solo. "Occorrerebbe garantire un supporto – dice all’ANSA il docente – perchè si insegna a scuola ma si impara a casa e l’insegnante oggi ha a disposizione tanti strumenti, teams, zoom, chat: perchè non mettersi a disposizione con attività di ‘sportello’ sia durante l’anno che in estate? L’orario di lavoro del docente dovrebbe essere di 38-40 ore e lo stipendio adeguato". Bocciato dai due esperti anche lo studio di chi viene rimandato: non si recupera in poche settimane quello che non si è acquisito in un intero anno e anche i corsi messi a disposizione dalle scuole sono di un pugno di ore a giugno, quando i ragazzi sono già stanchi. Tra le materie che hanno "caricato" più compiti svetta la Matematica: per il 38% – secondo un sondaggio Skuola.net – è l’avversario più consistente. Immancabili, poi, i temi e le letture di Italiano: per il 23% rappresentano l’ostacolo più pesante. A seguire, le lingue classiche (latino e greco) – esclusiva però dei liceali – e le lingue straniere: attorno al 15% le indica entrambe come le discipline con più esercizi assegnati. Nonostante ciò, i ragazzi restano fiduciosi di riuscire a portare a termine la missione in tempo utile. Proiettandosi a settembre, oltre il 70% immagina di arrivarci con i compiti completati o quasi. (ANSA).