(ANSA) – TRIESTE, 18 AGO – Solo l’esame autoptico potrà probabilmente accertare le cause della morte di Zhanna Russu, la rifugiata ucraina di 45 anni sfuggita alla guerra insieme con due figli, il cui corpo è stato trovato ieri pomeriggio nel sottotetto di uno stabile in centro a Trieste. I carabinieri, che indagano sul caso, infatti, secondo quanto si apprende, al momento non escluderebbero alcuna ipotesi. La donna è stata trovata sull’ultima rampa di scale di un edificio di via Fabio Severo, che conduce al sottotetto; tre rampe più in alto rispetto al sesto piano dove viveva, in un appartamento che le era stato assegnato dall’Ics, Consorzio italiano di solidarietà, che si occupa di assistenza agli immigrati. L’esame autoptico è stato deciso dal pm titolare delle indagini, Pietro Montrone, giunto in tarda serata sul posto, e potrebbe essere eseguito già domani, o comunque al più presto, nei prossimi giorni. I militari del comando provinciale di Trieste hanno raccolto le testimonianze delle persone che hanno avuto di recente contatti con la vittima, alcuni condomini, chi l’ha incontrata per l’ultima volta, e stanno visionando i filmati delle telecamere della zona per ricostruire un contesto della situazione. La vittima al momento del ritrovamento indossava soltanto biancheria intima; una vestaglia è stata trovata poco lontano, così come la borsetta, che era aperta, con oggetti sparsi alla rinfusa. La donna era in cura e avrebbe avuto venerdì scorso un appuntamento con uno psicologo, al quale però non si è mai presentata. Di lei si erano perse le tracce da poco più di una giornata. Giunta in Italia, aveva usufruito inizialmente di un programma di protezione e affidata alla Fondazione Luchetta, poi all’Ics. (ANSA).