(ANSA) – MANAGUA, 14 AGO – Il governo del presidente Daniel Ortega ha espulso 222 religiosi tra cui 91 suore da aprile 2018, secondo il rapporto ‘Libertà religiosa, persecuzione dei laici’ diffuso dalla ong Colectivo Nicaragua Nunca Más. "In totale dal 2018 almeno 222 religiosi sono stati espulsi, tra cui 91 suore", si legge nel documento in cui si precisa anche che 34 preti sono stati costretti a lasciare il Paese sudamericano tra gennaio e aprile di quest’anno. Si tratta di un trend che non accenna a diminuire, visto che la settimana scorsa altri sette religiosi (sei preti e un frate) sono stati espulsi e rimandati in Vaticano. "Continuano le molteplici violazioni della libertà di religione in Nicaragua, che riflettono un panorama di crescente repressione, con arresti arbitrari, attacchi diretti ai leader religiosi, stigmatizzazione e messaggi di odio nei pronunciamenti ufficiali sulla libertà di culto", si legge nel rapporto di ColectivoNunca. Dal 2021, inoltre, 420 organizzazioni cristiane sono state cancellate, compresa la Caritas rimossa dalla diocesi di Matagalpa. A questo dato si aggiunge anche quello secondo il quale "almeno 22 media religiosi sono stati confiscati, come recentemente Radio Maria, la cui ultima trasmissione è andata in onda il 9 luglio ". Il documento denuncia anche la revoca della nazionalità da parte del governo di Ortega. Negli ultimi due anni, 22 sacerdoti nicaraguensi tra cui Monsignor Rolando Álvarez, vescovo della diocesi di Matagalpa, e Monsignor Silvio Báez, vescovo ausiliare di Managua, sono stati privati della loro nazionalità nicaraguense. (ANSA).