(ANSA) – ROMA, 11 AGO – "A proposto di abusi della custodia cautelare, è interessante occuparsi delle sanzioni disciplinari ai magistrati che arrestano ingiustamente: sono comminate nello 0,2% degli errori. Praticamente mai. Ed una delle ragioni è l’assoluta inerzia di chi dovrebbe far partire le azioni disciplinari: ministero della Giustizia e Pg della Cassazione. Su questo occorre intervenire normativamente". Lo afferma il deputato di Azione, Enrico Costa, invitando a "leggere la relazione del Ministero della Giustizia sulle misure cautelari e sull’ingiusta detenzione da cui emerge la totale impunità per chi toglie ingiustamente la libertà ad una persona". "Viene alla luce – sottolinea – un quadro sconfortante. Prendiamo gli ultimi anni, dal 2018 al 2023: sono state risarcite dallo Stato ben 4.368 persone ingiustamente arrestate, per una somma complessiva di 193.547.821. Tanti errori, quindi. Ma paga solo lo Stato perché di fronte a questi numeri, dal 2017 al 2023 sono state avviate 87 azioni disciplinari con il seguente esito: 44 non doversi procedere, 27 assoluzioni, 8 censure, 1 trasferimento, 7 ancora in corso. Le sanzioni sono solo nello 0,2% dei casi di ingiusta detenzione. I magistrati quindi non pagano praticamente mai sul piano disciplinare". "Cosa ha fatto il Governo? Di azioni disciplinari su casi di ingiusta detenzione ne sono state avviate dal Ministero della Giustizia 1 (una) nel 2022 e 3 (tre) nel 2023 (anni in cui complessivamente si sono pagati oltre 50 milioni di euro di riparazioni per ingiusta detenzione). Praticamente nulla. Questa – osserva ancora – è una conseguenza di aver messo l’ispettorato del Ministero della Giustizia nelle mani dei magistrati fuori ruolo. A questo si aggiunga che il 95% delle segnalazioni disciplinari al Pg della Cassazione è archiviato de plano e che il Ministero della Giustizia non si oppone mai a queste decisioni. Ps: nello stesso periodo le valutazioni di professionalità dei magistrati sono state "positive" in oltre il 99% dei casi", conclude. (ANSA).