Da metà luglio ad oggi tre tragedie nel Lago di Como. Un 22enne inglese in gita con la ragazza al largo nella zona di Menaggio, un 51enne tedesco in barca con la famiglia tra Dongo e Colico e, ieri, a Valbrona un 68enne peruviano d’origine e residente nel Milanese, hanno perso la vita nelle acque del Lario. Età ed esperienze differenti alle spalle, tre vite diverse, accomunate da un tragico epilogo in acqua. Drammi, legati a tuffi fatali, che in estate si ripetono e per questo le forze dell’ordine tornano ad appellarsi alla prudenza, perché il lago nasconde molte insidie anche per i nuotatori esperti, e a ribadire alcuni consigli pratici. Lo fa la guardia costiera, di base a Menaggio dallo scorso giugno, e che ha partecipato alle tre operazioni di soccorso. Ieri la centrale operativa ha coordinato le operazioni e poi svolto gloi accertamenti.
Due i consigli principali che arrivano dal Primo Maresciallo Roy Daniel Gregori: “Evitare gli shock termici, cioè di entrare frettolosamente nell’acqua fredda dopo essere rimasti a lungo sotto il sole e, quando si è in barca, avere e utilizzare i dispositivi di sicurezza”.