Quarantaquattro anni di carcere in totale, ripartiti su tre imputati. Sono le richieste di condanna avanzate oggi dalla pubblica accusa nel corso del rito abbreviato, davanti al giudice per l’udienza preliminare, nei confronti di Luigi Rugolo e Michele Crisopulli, entrambi accusati dell’omicidio di Alfio Vittorio Molteni, l’architetto di Carugo freddato a colpi di pistola davanti a casa, e di Giuseppe De Martino, accusato in questo procedimento di stalking e incendio dell’auto di Molteni, ma arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di omicidio.
Al termine di una requisitoria durata oltre due ore, stamattina, i pubblici ministeri Pasquale Addesso e Daniela Moroni hanno chiesto 20 anni di carcere per Luigi Rugolo, la guardia giurata accusata di aver fatto da tramite tra gli esecutori materiali, e sedici per Michele Crisopulli. A entrambi sono state concesse le attenuanti generiche.
Otto anni è invece la richiesta per Giuseppe De Martino che, come detto, in questo procedimento è accusato solamente di stalking e incendio, ma nei giorni scorsi è stato arrestato poiché secondo la Procura di Como è l’ultimo degli esecutori materiali dell’omicidio: secondo gli inquirenti, avrebbe accompagnato Scovazzo (altro accusato di essere un esecutore materiale) sul luogo dell’omicidio. Ma di questo risponderà in un altro procedimento.
Così come dovranno rispondere in un altro procedimento Daniela Rho, ex moglie di Molteni, e Alberto Brivio, suo amante e commercialista, accusati di essere i mandanti degli atti persecutori che sfociarono nell’omicidio dell’architetto.
Oggi in aula Crisopulli ha letto una lettera di scuse; ha parlato anche Rugolo, scusandosi con la famiglia della vittima. Si sono costituiti parte civile il padre, il fratello, il figlio e una precedente moglie di Alfio Molteni.