Cultura comasca, l’ex assessore comunale (ideatore delle grandi mostre a Villa Olmo) e oggi coordinatore provinciale e consigliere regionale di Forza Italia, Sergio Gaddi, attacca il sindaco Alessandro Rapinese. Dal Politeama agli eventi estivi passando per lo stop al progetto di riqualificazione dei musei arrivato da Fondazione Cariplo.
“Il sindaco raccoglie quello che semina. Con il suo atteggiamento da imbarazzante e rozzo avanspettacolo (basta seguire un qualsiasi consiglio comunale per rendersene conto) – spiega senza usare giri di parole Gaddi – ha avvelenato i pozzi delle relazioni e quindi non riesce a portare alcun vantaggio strategico per Como”. Il riferimento è alla bocciatura del progetto di riqualificazione dei musei civici in lizza per il bando Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo. “Spiace – sottolinea Gaddi – per l’ottimo lavoro degli uffici che sui musei hanno presentato un progetto tecnicamente valido”. “Stessa logica – continua – per il Politeama, ieri comprato e sbandierato come nuovo polo culturale da far risorgere, oggi umiliato e venduto come un bar di periferia. Il tempo passa, ma le vergognose bugie della giunta restano” conclude il forzista.
“Oltretutto – conclude – non dimentichiamo che il Politeama è un lascito testamentario dell’impresario Alfredo Gaffuri alla città, quindi la vendita ha anche il sapore di un oltraggio alla memoria, personale del donatore e culturale del glorioso teatro”.
Infine il lungo post sui social dei giorni scorsi in merito a quelli che Gaddi definisce non-eventi estivi in città.
La replica del sindaco
“Evidentemente Gaddi non ricorda che se il Politeama (e anche altri immobili del nostro patrimonio) versa in quelle condizioni è perchè in passato non lo hanno manutenuto, forse ritiene meno grave averlo fatto marcire – tuona il sindaco Rapinese -. Ricordiamo tutti i soldi spesi per inaugurare le mostre e per i fuochi d’artificio in Ticosa e oggi siamo così. Infatti governo io e non loro”.
E sui musei civici Rapinese aggiunge: “Se Gaddi ritiene che i bandi si vincono per relazioni e non per meriti vuol dire che questo e il suo modo di intendere un bando pubblico”.