L’esclusione dai progetti emblematici maggiori di Fondazione Cariplo non scoraggia il Comune di Como ma non frena neppure la Provincia. Entrambi gli enti tirano dritto anche se il venir meno di risorse preziose come quelle messe in palio nel bando (5 milioni a cui se ne sommano altri 3 della Regione Lombardia) porta con sé non poche difficoltà.
E se l’assessore alla Cultura di Palazzo Cernezzi, Enrico Colombo, in consiglio comunale – nella serata in cui è stato approvato il documento unico di programmazione (non senza un netto scontro tra maggioranza e opposizione, con quest’ultima uscita dall’aula) – parla di “lecito giudizio” di Fondazione Cariplo è il sindaco a prendere una più netta posizione. “L’ultima volta che ci hanno tolto dei fondi evidentemente ha portato bene perché a Villa Olmo è partito il cantiere con un restauro pagato integralmente dai comaschi”. Ha detto Alessandro Rapinese. “Inviterò i vertici della Fondazione in via Balestra all’inaugurazione dei musei al termine della riqualificazione – ha aggiunto – questo processo ha soltanto rallentato il passaggio ma come per Villa Olmo ci arriveremo. Ci servono i soldi per il compendio museale? li troveremo vendendo il Politeama, poi avremo meno risorse per restaurare il patrimonio in generale. Auguro al museo di Cantù e all’oratorio di Olgiate di andare in porto”. Ha chiuso il primo cittadino.
Nemmeno la Provincia molla il suo progetto che consiste in un polo scolastico post diploma per i settori tessile, farmaceutico, turistico e meccatronico da realizzare a Villa Porro Lambertenghi a Cassina Rizzardi. “Prendiamo atto della decisione ma non ci fermiamo – ha commentato il presidente di Villa Saporiti, Fiorenzo Bongiasca – Andiamo avanti con il nostro bilancio e valutando una serie di altre strade, abbiamo già pubblicato il bando e contiamo di vedere realizzato il polo di formazione negli stessi tempi previsti per gli emblematici”.