Omicidio di Carugo: la Procura di Como dichiara di aver chiuso il cerchio sugli esecutori materiali dell’assassinio dell’architetto brianzolo Alfio Vittorio Molteni, freddato con un colpo d’arma da fuoco davanti alla sua casa di Carugo il 14 ottobre 2015. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe De Martino: secondo la Procura, il 56enne nato a Caltagirone è il terzo esecutore materiale dell’omicidio, insieme con Michele Crisopulli e Vincenzo Scovazzo.
De Martino – che si trovava già in carcere con l’accusa di atti persecutori nei confronti di Molteni – è accusato di aver pedinato l’architetto il 13 ottobre, e di aver accompagnato Scovazzo sul luogo dell’omicidio il 14 ottobre con la sua automobile, un Citroen C2. Operazioni per le quali avrebbe ricevuto un compenso di 1.000 euro.
A carico di De Martino la Procura di Como (pm Pasquale Addesso) ha numerosi elementi di prova: gli interrogatori di Crisopulli e Luigi Rugolo (la guardia giurata accusata di aver fatto da tramite tra i mandanti dell’omicidio e gli esecutori), le immagini delle telecamere di sorveglianza lungo l’ipotetica via di fuga, i tabulati telefonici che indicano diversi contatti tra De Martino e Rugolo il giorno dell’omicidio e le celle telefoniche agganciate.
Secondo la ricostruzione della Procura, l’architetto Alfio Molteni è stato vittima di intimidazioni e persecuzioni. L’ex moglie del professionista, Daniela Rho, e il commercialista e amante Alberto Brivio, erano stati arrestati con l’accusa di essere i mandanti degli atti persecutori che sfociarono poi nell’omicidio di Molteni. All’origine della vicenda, secondo quanto emerso, un contenzioso tra i due ex coniugi, in particolare sull’affidamento delle figlie.
“Questo risultato – ha detto Nicola Piacente, procuratore generale della repubblica di Como – è frutto di un approccio tenace all’indagine: non è stata considerata conclusa con gli arresti più eclatanti, dei mandanti. Si è voluto andare a fondo per chiarire ogni aspetto di una vicenda molto grave”.