Un progetto per dire basta al saccheggio del lago di Como. L’iniziativa ha un titolo eloquente “Livello minimo del Lario” e oggi ha incassato il via libera unanime del Tavolo per la competitività e lo sviluppo riunito a Villa del Grumello.
Parlamentari, consiglieri regionali, categorie economiche e sociali hanno dunque detto sì allo sviluppo dettagliato di un progetto dal costo stimato in circa 240 mila euro, per metà finanziato da Fondazione Cariplo, con cui si tecnici ed esperti anche del Politecnico di Como studieranno in primis le cause del prolungato e drastico abbassamento dei livelli del lago per poi quantificare le conseguenze. Conseguenze drammatiche e dai costi milionari, secondo le stime: perché il Lario troppo basso da tempo determina gravissimi danni per porti, infrstrutture nautiche, sponde, pesca e turismo. Il tutto con risvolti negativi di vario tipo che colpiscono soprattutto i 53 Comuni rivieraschi che assommano 200mila residenti e attraggono ogni anno circa un milione di visitatori.
“Un tempo – dice il presidente dell’Autorità di Bacino, Luigi Lusardi – il lago basso si registrava solo in alcuni momenti dell’anno e per periodi limitati. Oggi accade sempre più di frequente e a lungo e la situazione è ormai insostenibile”. Due, in particolare, i primi punti in agenda: la battaglia per alzare nettamente il livello minimo del Lario consentito per legge, oggi a -40 centimetri sullo zero idrometrico; e in secondo luogo l’ottenimento anche per Como di una rappresentanza nel board del Consorzio dell’Adda.
“Sono i primi due punti fondamentali – conclude Lusardi – Il territorio è compatto e porteremo assieme questa battaglia fino in fondo”.