(ANSA) – BRASILIA, 19 LUG – Nella prima metà del 2024, l’attività mineraria illegale nella Terra Yanomami, in Brasile, è aumentata del 6%, nonostante le misure di emergenza adottate dal governo del presidente Luiz Inácio Lula da Silva: lo sostiene un rapporto di Greenpeace compilato con dati satellitari. Tra gennaio e giugno di quest’anno, i minatori hanno distrutto quasi 170 ettari di vegetazione nella riserva dell’etnia indigena, un numero che si avvicina al totale devastato nel 2023, secondo i dati dell’ong. Quella Yanomami, che si estende tra gli Stati di Roraima e Amazonas, è la più grande riserva indigena del gigante sudamericano. "Il fatto che i minatori siano riusciti a continuare ad aprire nuove aree nelle terre indigene dell’Amazzonia dimostra che le risposte che stiamo dando a questo problema sono state insufficienti", ha affermato Jorge Dantas, membro del Fronte dei popoli indigeni di Greenpeace. L’ong ambientalista ha rilevato la presenza di invasori anche nei comuni di São Gabriel da Cachoeira e Santa Isabel do Rio Negro, nelle vicinanze del Parco nazionale Pico da Neblina, una regione dove gli indios sviluppano l’ecoturismo. (ANSA).