Nonostante i cartelli, a causa del caldo continuano i bagni – e soprattutto i tuffi – nelle zone di Como dove è vietato immergersi in acqua.
È vietato perché pericoloso: negli anni passati le cronache hanno registrato troppe tragedie. Perlopiù ragazzi giovani, che si sono tuffati nel lago (soprattutto da viale Geno) e, traditi dalle correnti o dalle temperature fredde sotto il primo strato d’acqua, non sono più riemersi.
Campagne di comunicazione, cartelli di divieto e multe staccate dai vigili purtroppo non sono sufficienti, nei giorni di estrema calura, a dissuadere giovani e meno giovani dal tuffarsi nelle zone vietate e pericolose.