(ANSA) – TRIESTE, 14 LUG – "Quando un sistema penitenziario comincia a fare acqua da tutte le parti, favorisce il formarsi di una logica anti istituzionale contro il sistema, di tipo terroristico. I terrorismi negli anni passati trovavano nelle carceri la fonte primaria di aprovvigionamento di risorse umane". E’ il pericolo paventato in una intervista alla Tgr Fvg di lingua italiana della Rai da Enrico Sbriglia, per circa venti anni direttore del carcere del Coroneo di Trieste dove pochi giorni fa si è verificata una rivolta. Secondo Sbriglia, ex provveditore per il Triveneto, ora a capo della Fsi, la Federazione sindacati che rappresenta la dirigenza penitenziaria, "ha paura solo chi ha qualcosa da perdere. Ma se uomini e donne in carcere vengono assaliti dalle cimici, dove la temperatura ti strangola, ti manca l’ossigeno, l’aria, dove dormi per terra, dove dovunque ti muovi senti l’olezzo dell’urina", cosa dovrebbero aver paura di perdere, si è chiesto, intervenendo ai microfoni della Tgr Fvg della Rai. L’ex direttore dell’Ernesto Mari di Trieste ha auspicato in questo senso un intervento del governo e del parlamento, proprio per evitare che il pericolo terrorismo si manifesti realmente. "Non è da immaginare come una sconfitta dello Stato trovare soluzioni di sfogo", d’altronde "se lo sfogo non lo trova lo Stato, ci sarà comunque: quello che è accaduto nel carcere di Trieste ne è la perfetta prova", ha concluso. (ANSA).