(ANSA) – BRUXELLES, 09 LUG – "Nessun contatto prima, nessuna spiegazione dopo". Lo dice il portavoce della Commissione Europea Eric Mamer a proposito del viaggio in Cina di Viktor Orban. Rispondendo alla domanda di un giornalista cinese a proposito dello "scetticismo" verso il tentativo di mediazione del premier ungherese, Mamer ha detto: "La mediazione per definizione richiede due parti e nessuna delle due parti, né l’Ucraina né la Russia, gli ha chiesto di mediare". Venti Paesi membri dell’Ue intendono domani affrontare l’Ungheria al Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti, organo del Consiglio dell’Unione europea) dopo le missioni di pace in solitaria di Orban. L’accusa – a quanto si apprende – è quella di slealtà. Il primo ministro ungherese, infatti, in alcune delle sue dichiarazioni a Mosca "è andato direttamente contro le conclusioni del Consiglio Europeo". "Come si concilia con il principio di leale cooperazione?", si domanda un diplomatico. "La Polonia è scatenata", assicura un’altra fonte. Gli Stati vogliono inoltre inviare un messaggio "chiaro" riguardo alla deliberata confusione generata da Orban tra l’operare come leader di un singolo Paese e a nome della presidenza. E ancora, secondo fonti diplomatiche interpellate sulla riunione degli ambasciatori dell’Ue di domani, Orban "sta trollando e facendo giochetti", le sue intenzioni "sono chiare a tutti i membri del Consiglio Ue, ma potrebbero esserci conseguenze negative o confusione sul piano internazionale". Per questo "è importante la nuova discussione al Coreper: vogliamo mostrargli un cartellino giallo e dire che abbiamo capito i suoi giochi o le sue cavolate". "Non c’è un piano di pace di Orban, c’è il progetto di guerra di Putin", osservano al riguardo le stesse fonti sottolineando l’intenzione, al prossimo Coreper, di "inviare un chiaro segnale che Orban non rappresenta l’Ue o il resto degli Stati membri dell’Ue". (ANSA).