“La decisione del Consiglio di Stato sul nido Magnolia è storica perché per la prima volta si riconosce il valore della continuità educativa e della comunità di riferimento nei servizi per i bambini da 0 a 6 anni, che abbiamo sempre sostenuto e rivendicato come organizzazioni sindacali”.
Cgil, Cisl e Uil intervengono dopo che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso dei genitori contro il Comune di Como e la chiusura dell’asilo di via Passeri. Palazzo Cernezzi aveva decretato lo stop delle attività dal prossimo mese di settembre, ma l’ordinanza dei giudici romani sospende il provvedimento.
“Con tutto il personale del settore asili nido esprimiamo grande soddisfazione per il risultato ottenuto dal comitato genitori, che obbliga l’amministrazione comunale di Como a ritornare sui propri passi – commentano Cgil, Cisl e Uil in una nota – Il Consiglio di Stato si è espresso, sospendendo la delibera del 7 marzo 2024 con cui la giunta comunale stabiliva la chiusura di due asili nido a Como, quello di via Passeri già da settembre 2024. La sentenza impegna ora, invece, l’amministrazione a garantire l’apertura dell’asilo Magnolia a settembre in quanto parte di un polo dell’infanzia e a tutela della continuità educativa”.
Il personale del settore nidi ha scioperato lo scorso 18 giugno. “Il personale si è dimostrato parte attiva e non ha subito passivamente le scelte dell’amministrazione sostenendo i genitori e soprattutto i propri bambini nella rivendicazione del diritto alla continuità educativa ed al mantenimento degli asili nido nei quartieri della città”, sottolineano le organizzazioni sindacali.
“Abbiamo già espresso la nostra totale contrarietà a decisioni orientate alla riduzione dell’offerta di posti sul territorio e cogliamo l’occasione per ribadire la necessità che il sistema dei servizi educativi sia qualitativo a garanzia dei bisogni educativi dei bambini e adegui la propria attività alle esigenze delle famiglie – concludono i responsabili di Cgil, Cisl e Uil – Il Comune di Como per 40 anni ha assicurato una elevata qualità del servizio educativo per l’infanzia attraverso un significativo investimento sul personale a cui deve essere data continuità”.