(ANSA) – TRIESTE, 27 GIU – "L’intransigenza miope non paga; non paga un buonismo acritico che impoverisce gli stessi richiedenti asilo. Peggio ancora è non vigilare e non sanzionare coloro, persone e clan, che speculano sulla pelle degli emigranti: li sfruttano facendoli lavorare senza contratti regolari e dignitosi e li ‘posteggiano’ in luoghi simili a immondezzai. L’Europa, le nostre Città si facciano carico di un mutamento di rotta se vogliono essere degne delle radici di quell’Europa che fu culla della civiltà per secoli". E’ un intervento del teologo mons. Ettore Malnati, sulla morte di Satnam Singh. Mons.Malnati distingue il "dover emigrare" perché costretti a lasciare la propria terra, dal "voler emigrare" per migliorare la propria situazione economica, fenomeno che "dopo la prima guerra mondiale coinvolse anche le genti del nostro Paese" diretti in Australia, Usa, America Latina, "mete di speranze per tante famiglie italiane, compresa quella di Papa Francesco. Oggi molti studenti del nostro Paese trovano occupazione all’estero ‘impoverendo’ i ‘cervelli’ della nostra Comunità". Infine, ci sono i "mandati ad emigrare" da malavitosi "a scopo di guadagni sporchi o per destabilizzare con attentati". E c’è chi "pur nella difficoltà sociale, economica, politica o religiosa" intende, e con diritto, "rimanere nel proprio habitat socio culturale e religioso". Il teologo fa riferimento al "Medio-Oriente con le varie ‘prevaricazioni’ ideologiche, culturali e religiose" con devastazioni, morti, emigrazioni. Davanti al fenomeno migratorio "la Comunità internazionale non ha potuto offrire soluzioni concrete e dignitose" risultando "incapace di stigmatizzare passeur, scafisti e mandanti del terrorismo, e di presentare proposte di inclusione dignitosa", non ultimo "per i minori abbandonati a sé". Di fronte a questo, "i responsabili della ‘cosa pubblica’ non possono mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, senza essere colpevoli di questo scempio", cioè anche "l’Europa dei banchieri, degli economisti, dei perbenisti". "Legalità certo, ma, cara Europa, con doverosa verifica di chi viene e perché viene e umano accompagnamento per un inserimento reciproco", conclude. (ANSA).