Verrà costituito un tavolo di lavoro per discutere di sconti ed esenzioni per la Milano-Meda, che – secondo quanto annunciato – potrebbe diventare a pagamento nell’ultimo tratto tra Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso. Seppur piccola, è una prima vittoria del consigliere regionale del Partito democratico Angelo Orsenigo, che sul pedaggio previsto per la Superstrada che attraversa la Brianza aveva annunciato battaglia.
La mozione sul tema presentata dal Pd in Consiglio regionale è stata approvata. “Abbiamo ottenuto l’apertura di un canale di confronto contro il pedaggio previsto sulla Milano-Meda” ha detto Orsenigo, spiegando che la giunta si è impegnata a costituire un tavolo per ragionare su sconti e trasporto pubblico. “Il tavolo riunirà i consiglieri regionali del territorio, i presidenti delle province di Monza e Brianza e di Como, e i sindaci della tratta” ha spiegato Orsenigo, che parla di un “primo segnale di apertura in una situazione in cui i comaschi e i lombardi rischiano l’ennesima stangata di Pedemontana”.
La rassicurazione di Orsenigo: “Continuiamo a lottare”
“Resta il nostro impegno a lottare” assicura il consigliere dem. “Il nostro obiettivo è azzerare il costo del passaggio per chi usa la Milano-Meda per motivi di lavoro e rischia di pagare centinaia di euro al mese – afferma Orsenigo – è assurdo pagare una strada da sempre gratuita per andare a lavorare”. La tratta potrebbe avere un costo tra i 4 e i 6 euro tra andata e ritorno.
Contrario al pedaggio anche il Movimento 5 Stelle
A favore della mozione presentata dal Pd anche il Movimento 5 Stelle. “È prioritario puntare sulla mobilità dolce, sul rafforzamento del trasporto su treno” afferma la consigliera regionale pentastellata Paola Pizzighini, ribadendo il no al pedaggio per la Milano-Meda. Pizzighini rimarca che da sempre il Movimento 5 Stelle è critico verso Pedemontana. “È un’opera faraonica – dice Pizzighini – sia per costi sia per consumo di suolo, che sconta enormi perdite economiche che più volte Regione Lombardia, e di conseguenza i contribuenti, hanno dovuto ripianare”.