Un “no” secco. Quasi il 74% degli svizzeri ha respinto l’iniziativa popolare denominata “Per la libertà e l’integrità fisica” che chiedeva, seppur tra le righe, di abolire l’obbligo vaccinale.
L’iniziativa lanciata durante la pandemia
L’iniziativa, promossa dal Movimento svizzero per la libertà, era stata lanciata nel corso della pandemia in reazione alle restrizioni decise dal Governo. “Gli interventi nell’integrità fisica o psichica di una persona necessitano del suo consenso” si leggeva nel testo, in cui poi si precisava anche che “la persona interessata non può essere punita né subire pregiudizi sociali o professionali per aver rifiutato di dare il suo consenso”. Anche se nel testo dell’iniziativa non si parlava a chiare lettere di vaccinazione, era proprio questa ad essere nel mirino del comitato promotore.
Il voto
Domenica il referendum con i cittadini svizzeri chiamati alle urne. Ha partecipato al voto il 45,3% degli aventi diritto. Schiacciante il risultato, con nessun cantone favorevole all’iniziativa. Il 73,7% dei cittadini svizzeri ha votato contro l’abolizione dell’obbligo vaccinale, solo il 26,3% invece favorevole.
Il netto “no” popolare è stato accolto con soddisfazione dalla Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità. “Già oggi nessuno può essere vaccinato senza il suo consenso”, ha sottolineato il Governo, annotando che il diritto all’integrità fisica e psichica è già sancito dalla Costituzione e può essere “limitato solo per motivi molto importanti e alle condizioni stabilite dalla Costituzione stessa”.
L’iniziativa – sostenevano i contrari – avrebbe comportato ricadute anche in altri ambiti, ad esempio per le attività di polizia per cui – secondo il quesito – era sempre richiesto il consenso dell’interessato. Il comitato promotore dell’iniziativa comunque non si dà per vinto e fa sapere che sta già valutando altre vie.