(ANSA) – MILANO, 10 GIU – "Essere così superficiale da andare a confessare la relazione parallela alla mia compagna in gravidanza era l’ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo. Non sto dicendo che io sia pazzo, ho sperato di crederlo, ho voluto credere di essere pazzo. Non penso di essere pazzo". Così Alessandro Impagnatiello, rispondendo in aula, davanti alla Corte d’Assise di Milano, alla domanda del suo difensore Samanta Barbaglia sul perché nel dicembre del 2023 confessò a Giulia Tramontano il tradimento con una collega dell’Armani Cafè, per poi decidere di ritrattare. "Dissi a Giulia della relazione parallela e- ha detto ancora – la sua relazione fu negativa. Era scossa quella sera". Impagnatiello è a processo per l’omicidio pluriaggravato della fidanzata incinta al settimo mese, uccisa con 37 coltellate nella loro abitazione a Senago, nel Milanese. (ANSA).