L’ha avvicinata offrendole qualche merendina e bibita al distributore della scuola. E’ iniziato così per una studentessa di 15 anni del Setificio un incubo proseguito per mesi. Portata in un’aula vuota o in biblioteca, la ragazzina avrebbe subito violenze sessuali quasi quotidiane. Abusi accompagnati da minacce, anche di morte, nel caso si fosse ribellata o avesse raccontato quello che accadeva. Il collaboratore scolastico, 64 anni, è stato arrestato ed è ai domiciliari. E’ accusato di violenza sessuale anche su una seconda studentessa di 17 anni, che sarebbe stata molestata e palpeggiata dall’uomo.
Il caso è emerso nel marzo scorso, quando la studentessa, dopo mesi di violenze, ha avuto il coraggio di confidarsi con un compagno e poi con un’insegnante. Immediato l’intervento della scuola e la denuncia ai carabinieri. Un’indagine lampo, coordinata dal magistrato Alessandra Bellù, è sfociata nell’arresto di un 64enne, residente a Como, da anni collaboratore scolastico al Setificio, addetto al controllo degli studenti e alle pulizie dei locali. Il bidello ha ottenuto i domiciliari. Il provvedimento è scattato nell’aprile scorso e ora la procura di Como ha notificato l’avviso di chiusura indagini.
Dall’inchiesta emerge un quadro drammatico. Prima dell’inizio delle lezioni o durante l’intervallo, la ragazzina sarebbe stata portata dal bidello in biblioteca oppure in aule vuote, locali dei quali il collaboratore scolastico aveva le chiavi. Qui la giovane studentessa avrebbe subito abusi e violenze sessuali continue. In più occasioni sarebbe stata immobilizzata con le mani dall’uomo o addirittura legata e anche schiaffeggiata. Il 64enne avrebbe minacciato la ragazzina, ripetendole che se non fosse andata con lui o se avesse raccontato quello che accadeva le avrebbe fatto del male e sarebbe andato in classe a prenderla. Il bidello contattava la studentessa anche sul cellulare. Le avrebbe inviato messaggi frequenti e l’avrebbe anche costretta a inviargli video nei quali si spogliava per lui. Immagini che la ragazzina, come ha poi raccontato durante l’audizione protetta, cancellava per evitare che i genitori, che le controllavano il telefono, si accorgessero di quello che stava accadendo.
Un orrore proseguito dall’ottobre dello scorso anno a marzo, quando la 15enne finalmente ha trovato la forza di confidarsi con un compagno ed è scattata la denuncia ai carabinieri. E’ emerso così’ anche un ulteriore caso, una studentessa 17enne che ha denunciato molestie e palpeggiamenti che avrebbe subito dallo stesso bidello. Il 64enne è stato arrestato per violenza sessuale continuata, aggravata dall’aver commesso il fatto su una minorenne e all’interno di una scuola, oltre con minaccia e violenza e abusando della sua autorità. La difesa ha chiesto un supplemento di indagine, in particolare sul contenuto dei telefoni sequestrati al 64enne.