Nella struttura di Radioterapia, all’ospedale Sant’Anna, sono stati trattati i primi pazienti con il nuovo acceleratore lineare che permette di eseguire terapie radioterapiche con altissima precisione.
Con un investimento di 2 milioni e 100mila euro, fondi derivati dal Pnrr (Next Generation Eu), Asst Lariana si è dotata di questa strumentazione di ultima generazione, una tecnologia progettata per ottimizzare l’efficacia e la precisione dei trattamenti radioterapici oncologici. Un secondo acceleratore, sempre finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, verrà consegnato entro giugno del prossimo anno. Per il posizionamento sono stati effettuati alcuni lavori edili di adeguamento dell’area.
Il dispositivo, che offre un approccio integrato combinando immagini di alta qualità, precisione nell’erogazione delle radiazioni e velocità di trattamento, è stato progettato per trattare una vasta gamma di neoplasie. Viene utilizzato in ambito curativo nei tumori polmonari, della prostata, dell’area testa-collo e della cervice uterina; in ambito pre operatorio nei tumori del retto e, infine, in ambito post operatorio per quelli della mammella, della prostata, del polmone, dell’endometrio, del cervello, del pancreas e altri tumori addominali. “Le immagini tridimensionali permettono di visualizzare in tempo reale il corretto posizionamento del paziente e, nel caso di trattamento con intento curativo, anche la variazione delle dimensioni del tumore nel tempo – spiega la dottoressa Ernestina Bianchi, direttore della Radioterapia – e quindi di adattare il trattamento radioterapico. La presenza del lettino robotizzato, che si muove nelle 6 dimensioni, permette di correggere il posizionamento del paziente consentendo una maggior precisione nell’esecuzione del trattamento. Inoltre l’acceleratore è in grado di sincronizzare l’erogazione delle radiazioni con gli atti respiratori: questo permette di trattare le neoplasie soggette a movimento, come ad esempio il tumore del polmone o i tumori addominali, con maggior facilità”.
Sull’acceleratore, nei prossimi mesi, verrà implementato il sistema di gating respiratorio, tecnica utilizzata in particolare nel trattamento delle pazienti operate per tumore mammario, insorto nella mammella sinistra, in quanto permette di ridurre la dose erogata al cuore, con conseguente riduzione del rischio di tossicità cardiaca tardiva.
Alla precisione dell’irradiamento e alla versatilità terapeutica, si aggiungono i benefici psicologici per i pazienti durante la terapia. “E’ possibile una maggiore rapidità delle sessioni di trattamento, poiché la macchina permette di erogare trattamenti con dosi mirate e molto elevate in pochi secondi. Con un acceleratore normale un simile trattamento richiederebbe anche 20 – 25 minuti” aggiunge la dottoressa Bianchi.
La messa in funzione della nuova strumentazione “TrueBeam” ha visto un grande lavoro di squadra, legato anche all’aggiornamento professionale di medici, infermieri e tecnici sanitari della Radioterapia.