Le imminenti chiusure annunciate dal Comune di Como, il tema delle assunzioni e il poco confronto tra amministrazione e i dipendenti. Sono i motivi alla base della giornata di sciopero – indetta dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil – il prossimo 20 giugno per il personale dei nidi di Como.
“Per rivendicare assunzioni pubbliche tramite concorsi e la riapertura delle sedi che l’amministrazione intende chiudere a favore delle convenzioni con i privati, che compromettono la continuità e la qualità del servizio”, scrivono i sindacati. “A pesare sulla decisione assunta dal personale nell’assemblea del 3 giugno, molto partecipata – si legge ancora nella nota diffusa – è stata la totale assenza di risposta alla richiesta di incontro con sindaco e vicesindaco, nonostante la raccolta firme di tutto il personale. L’amministrazione, pertanto, si è sottratta al dialogo e al confronto con i propri dipendenti, i quali chiedevano quali fossero le prospettive del servizio e come sarebbe stata gestita la convivenza con gli enti del terzo settore.”
Questi dunque i motivi che stanno alla base dell’intera giornata di stop. “Al silenzio dell’amministrazione, rispondiamo con lo sciopero per esprimere la nostra contrarietà alla decisione di privatizzare e razionalizzare il sistema dei nidi pubblici di Como”. Chiudono Stefania Macrì CGIL, Nunzio Praticò CISL e Massimo Coppia, UIL.
I nidi che saranno chiusi sono quello di via Passeri a Como, che non riprenderà l’attività per il prossimo anno educativo e poi a partire dall’anno successivo lo stop coinvolgerà anche la struttura di Monte Olimpino che sarà attiva soltanto fino a luglio del 2025 Sui quartieri di Monte Olimpino e Sagnino Palazzo Cernezzi ha dichiarato di voler attivare con il provato – per cercare di andare incontro alle esigenze delle famiglie – un percorso di co-progettazione con enti del terzo settore per attività educative per la prima infanzia.