(ANSA) – NAPOLI, 04 GIU – Prima la conoscenza su un sito di incontri on line. Poi un caffè insieme, nell’appartamento di lei, e infine la trappola. E’ così che un uomo è stato sequestrato ed è stato costretto da tre persone a consegnare carte di credito e relativi pin. Nonostante le minacce di morte ricevute, l’uomo, una volta liberatasi dai tre aguzzini, ha denunciato tutto. I tre sono stati arrestati e sono accusati di concorso in rapina aggravata, sequestro di persona ed indebito utilizzo di carte di credito ai danni di un uomo residente nel comune di Napoli. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, la vittima, dopo aver conosciuto, il pomeriggio del 9 aprile scorso, la donna su un sito di incontri on line, la mattina del 10 aprile si è recata presso la sua abitazione, a Marigliano, per incontrarla. Pochi minuti dopo, mentre stava bevendo un caffè in compagnia della donna, sono entrati nell’appartamento due uomini, precedentemente appostati nel fabbricato, che, con violenza e minacce, hanno costretto la vittima a consegnare loro le carte di credito ed i relativi codici pin nonché il telefono cellulare. Subito dopo, mentre la donna ed uno dei due complici hanno sequestrato la vittima all’interno dell’abitazione, l’altro uomo ha effettuato vari prelievi con le carte sottratte ed ha acquistato alcuni "buoni" presso un negozio di abbigliamento utilizzando le carte sottratte, impossessandosi così di oltre 4.000 euro. Dopo oltre due ore, rientrato il complice all’interno dell’abitazione, è stato consentito alla vittima di allontanarsi, minacciandola di morte se avesse denunciato quanto accaduto. Nonostante tutto, la vittima, appena raggiunto Napoli si è recata al commissariato di Polizia Dante per sporgere denuncia querela. Grazie alla precisa ricostruzione dei fatti fornita dalla vittima, i poliziotti hanno svolto un’attività investigativa che ha consentito di individuare l’abitazione di Marigliano dove si sono consumati i fatti, rinvenendo peraltro anche alcuni capi di abbigliamento acquistati utilizzando una delle carte di credito delle quali si erano impossessati nonché di identificare la donna che aveva adescato la vittima invitandola presso la sua abitazione. (ANSA).