Quindici famiglie affidatarie di minori in carico al Comune di Como hanno scritto nei giorni scorsi a sindaco e vicesindaco dopo aver appreso che Palazzo Cernezzi non ha rinnovato l’affidamento al Servizio Affidi Sovradistrettuale attraverso il quale sono stati collocati i bambini che il tribunale ha affidato al Comune. Dopo la lettera, proprio il vicesindaco, Nicoletta Roperto, aveva replicato tranquillizzando il gruppo. Gruppo che però ora prende di nuovo carta e penna. Pur ringraziando per le risposte si chiede di spiegare il motivo della decisione di migliorare un servizio che – scrivono – “già funzionava e con cui si era stretto un legame di fiducia e collaborazione”
“Non ci risulta che da noi famiglie – si legge ancora – siano mai state riportate segnalazioni sulla qualità e professionalità del servizio affidi e non siamo mai stati consultati per saggiare il nostro grado di soddisfazione. Non si capisce il motivo – si dice infine – per cui si sia deciso di esternalizzare un servizio pubblico funzionante per puntare sul privato, anche se del terzo settore”. In chiusura si torna a sollecitare una “necessaria e profonda riflessione prima di agire”.