Quindici famiglie affidatarie di minori in carico al Comune di Como scrivono al sindaco Alessandro Rapinese dopo aver appreso che Palazzo Cernezzi – si legge nel documento – non ha rinnovato, per ora senza motivazione, l’affidamento al Servizio Affidi Sovradistrettuale (Azienda Sociale Comuni Insieme, Azienda sociale comasca e lariana, Azienda speciale consortile Galliano) attraverso il quale sono stati collocati i bambini che il tribunale ha affidato al Comune. La lettera arriva – si legge – “dopo due richieste di accesso agli atti, una non andata a buon fine, e due richieste di appuntamento che non hanno avuto risposta”.
“Abbiamo scoperto solo attraverso una sostituzione del documento di affido con scadenza abbreviata che qualcosa stava probabilmente cambiando – si legge ancora – ad oggi non sappiamo cosa succederà dal primo luglio. il tempo passa e nessuna informazione ci viene data”. “Vorremmo far presente che non stiamo parlando di carte ma di vite che non si riducono in faldoni da spostare a seconda delle necessità”. Per questo si chiedono chiarimenti e si chiede di mantenere il Servizio affidi Sovradistrettuale per il supporto a noi famiglie, come succede da tempo.
Lissi (PD): “Preoccupati per il cambiamento”
A sollecitare chiarimenti anche Patrizia Lissi, consigliere comunale del Pd. “Siamo ovviamente preoccupati per i risvolti che il cambiamento può avere – scrive – Il discorso degli affidi è delicatissimo, in quanto si tratta di uno strumento di protezione e sostegno dei minori che vivono una condizione di fragilità e hanno bisogno che il proprio interesse sia sempre tutelato nel migliore dei modi, affinché non ci siano ripercussioni sul loro futuro. Così come il servizio affidi ha il compito di tutelare le famiglie affidatarie, che sono risorsa importantissima e che reggono le difficoltà dell’impegno richiesto solo se possono contare su un personale presente e partecipe dei loro bisogni”. Infine – oltre a reclamare risposte per i genitori, l’annuncio della volontà di convocare una commissione consiliare.
L’assessore Roperto: “Il servizio non resterà mai scoperto”
“Il servizio affidi non resterà mai scoperto e i bambini resteranno con le loro famiglie di riferimento” rassicura l’assessore del comune di Como alle Politiche sociali, Nicoletta Roperto. Il Comune in questo momento ha pubblicato un bando per trovare enti del terzo settore – quindi si guarda al privato anche in questo campo – per la co-progettazione. “Vista la delicatezza del servizio e delle persone coinvolte – aggiunge l’assessore – stiamo continuando la nostra attività in modo puntuale per dare le risposte richieste e rispondere alle esigenze delle famiglie. Entro il 30 giugno e cioè al termine dell’attuale servizio ci sarà il nuovo affidamento”.