(ANSA) – ROMA, 29 MAG – "Facevo il pittore nel palazzo, lei mi invitò a casa per fare dei lavori anche nell’appartamento. Cominciammo a vederci, a stare insieme, l’andai anche a trovare in ospedale quando era ricoverata. Un giorno mi dice ‘facciamo matrimonio e i documenti’". E’ quanto ha affermato, davanti alla Corte d’Assise di Roma, Adil Harrati, imputato nel processo per l’omicidio di Rossella Nappini, l’infermiera di 52 anni uccisa a coltellate, il 4 settembre 2023, nell’androne di un palazzo. Nel corso dell’udienza è stata sentita anche la sorella della vittima. "Ho parlato con mia sorella quel pomeriggio un’ora prima che venisse uccisa – ha ricordato – . Mi disse che quell’uomo l’aveva chiamata per vedersi e che lei aveva detto di no. Non era preoccupata ma quando pochi giorni aveva scoperto i suoi precedenti l’aveva lasciato e lui insisteva per vederla, si era incaponito". Sul rapporto tra la sorella e l’imputato ha poi aggiunto: "Rossella aveva cominciato la relazione un mese e mezzo prima ma diceva di volerlo sposare per fargli avere il permesso di soggiorno: ‘Mi fa ridere e mi fa stare bene’ diceva, aveva già scelto l’abito per le nozze ma nella bara le ho messo quello del mio matrimonio". (ANSA).