(ANSA) – MILANO, 28 MAG – Nell’ottobre di due anni fa, assieme ad altri tifosi fuori dallo stadio di San Siro, poco prima dell’inizio di Milan-Juve avevano intonato, come scritto nell’imputazione, "il canto fascista ‘me ne frego’" e avevano fatto il saluto romano. I due ultras bianconeri, ossia coloro che furono identificati nelle indagini della Procura, sono stati ora assolti con formula piena dal Tribunale di Milano "perché il fatto non sussiste" dall’accusa che era basata sull’articolo 2 della legge Mancino del ’93, che punisce la "discriminazione" e i "crimini d’odio". Come ha fatto notare la difesa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Spinelli e Alan Felice, si tratta di una delle prime sentenze dopo la pubblicazione delle motivazioni, lo scorso aprile, della sentenza della Cassazione a Sezioni unite sui saluti romani. Ai due imputati veniva contestato di avere, l’8 ottobre 2022, messo in atto "manifestazioni esteriori proprie ed usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti e gruppi di ideologia fascista". I legali, però, hanno evidenziato nel processo che "alla luce del principio elaborato dalla Suprema Corte" sono assenti in questo caso "elementi da cui poter ricavare un concreto pericolo di riorganizzazione del partito fascista", come richiesto proprio nelle motivazioni del verdetto della Cassazione. Si può affermare, ha chiarito la difesa, che le "persone radunate nel parcheggio erano dei semplici tifosi di calcio, presenti per assistere alla partita" e "non certamente radunate per ragioni politiche e/o commemorative del disciolto partito fascista". E non hanno nemmeno avuto "una condotta volta all’incitamento, alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi", come prevede la legge Mancino, che viene contestata nel caso di saluti romani, così come la legge Scelba del ’52. La sentenza è stata emessa ieri dall’ottava penale (giudice Orsola De Cristofaro) e le motivazioni saranno depositate nei prossimi giorni. (ANSA).