Una tagliola sotto i piedi del consigliere comunale Gioacchino Favara e l’ipotesi di una maxiconvergenza sulla candidatura di Vittorio Mottola in funzione anti-Traglio.
Se non fosse politica locale, si potrebbe ben parlare di telenovela politica in relazione alle primarie del centrosinistra. E come in tutte le telenovele che si rispettino, non possono mancare i colpi di scena.
L’ultimo è la concreta possibilità che una norma contenuta nello statuto possa eliminare dalla competizione Gioacchino Favara. In particolare, si tratta della necessità – soltanto per gli iscritti al Pd – di raccogliere 40 firme tra gli iscritti al partite in base agli elenchi del 2015. Una norma che potrebbe mettere il candidato, sul quale peraltro pesa un’altra tegola: ossia la possibilità che al di là dei tecnicismi, il neonato Comitato dei Saggi possa decretare comunque incandidabile Favara perché nel giugno 2016 firmò la mozione di sfiducia presentata nei confronti del sindaco Mario Lucini.
La verità su questi due punti si avrà venerdì prossimo, ma in caso di esclusione del consigliere si potrebbe configurare un’inedita alleanza tra lo stesso Favara e un altro candidato alle primarie, Vittorio Mottola. Quest’ultimo, tra l’altro, nel tessere la sua trama ieri ha incontrato anche un terzo potenziale avversario, Vito De Feudis. E chissà che, alla fine, proprio Mottola non riassuma nella sua figura anche le altre due candidature fino a diventare lo sfidante principe dell’imprenditore Maurizio Traglio. Fantapolitica, ma forse nemmeno troppo.
Sullo sfondo, comunque, rimangono gli outsider: un altro esponente Pd, l’assessore Marcello Iantorno, e forse l’esponente di Como Civica, Mario Forlano.
In ultimo, nuova alleanza ufficiale in vista: giovedì prossimo è fissata proprio una riunione di Como Civica per decidere in via ufficiale l’appoggio a Maurizio Traglio, sebbene probabilmente non in via unanime.