Afferrata per un braccio e colpita al volto. La vittima dell’aggressione, avvenuta al carcere del Bassone, è una sovrintendente della sezione femminile appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria. Oggi è il sindacato a denunciare l’episodio avvenuto lo scorso 9 febbraio.
Una detenuta, già nota per essere stata al centro di altre situazioni simili, e per questo – spiega il segretario generale della Cisl Fns dei Laghi, Domenico Tramaglino – ristretta a regime chiuso, ha reagito con violenza a un richiamo (era stata invitata – viene chiarito in una nota ufficiale – ad assumere un comportamento più conforme alle regole).
Per la poliziotta si è reso necessario il pronto soccorso, è stata visitata e medicata all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. Per lei 5 giorni di prognosi.
“Il nostro rammarico – scrive l’organizzazione sindacale – sta nel fatto che la detenuta in questione non doveva trovarsi a Como perché già in passato, a causa delle sue condotte negative, era stato richiesto un suo allontanamento presso una struttura più idonea”. “Ancora una volta la Polizia Penitenziaria – si legge – ha dovuto pagare per il mancato trasferimento della detenuta”. La Cisl Fns chiede che dopo episodi come questi vengano presi provvedimenti urgenti, allontanando la responsabile dell’aggressione.
“Il personale della polizia penitenziaria viene troppo spesso dimenticato e lasciato a sé stesso senza alcuna tutela” questa l’amara chiosa del sindacato.