(ANSA) – FIRENZE, 25 MAG – Un corteo con mezzo migliaio di alluvionati del 2 novembre 2023 è in corso da Sesto Fiorentino alla sede di Novoli della Regione Toscana, a Firenze, per chiedere di mettere in sicurezza idrogeologica il territorio e i contributi per la ricostruzione e i danni subiti con le alluvioni che funestarono la Piana di Firenze, in particolare Campi Bisenzio. Ad aprire la manifestazione un lungo striscione con scritto ‘Mai piu’ 2 novembre 2023′. Tra le richieste dei comitati anche il blocco della ‘cementificazione’ della Piana. Uno dei referenti degli alluvionati ha spiegato che "la protesta pacifica e apartitica chiede la sicurezza a monte e a valle del territorio" nel suo bacino idrico e orografico "e di avere i contributi necessari per ricostruire le case e le aziende. Stanno arrivando i soldi della Regione ma c’è ancora un 30% di famiglie che non ha ancora ricevuto niente. C’è una burocrazia troppo farraginosa". "Il Governo nomini il commissario per la ricostruzione, il nostro territorio deve essere messo in sicurezza idraulica. Campi Bisenzio è stato il territorio più colpito" dall’alluvione del novembre 2023, ha detto il sindaco di Campi, Andrea Tagliaferri. "Oltre 30mila persone sono state colpite. Siamo qua per chiedere che il nostro territorio venga messo in sicurezza idraulica ma occorre attuare la ricostruzione. Il primo passo è nominare il commissario per la ricostruzione che ancora ad oggi non è stato nominato. L’appello è rivolto al Governo perché questa decisione è nelle sue mani". "Poi c’è la fase dell’emergenza che ancora deve essere conclusa – ha aggiunto – Migliaia di famiglie devono ancora avere l’immediato sostegno che si chiama così perché dovrebbe essere immediato, ma siamo a oltre sei mesi dall’evento". "I contributi alle famiglie" da parte della Regione Toscana "sono iniziati ad arrivare ma quelli del Governo devono ancora essere mandati alla Regione". Il sindaco ha poi ricordato che "solo a Campi Bisenzio abbiamo parlato di oltre 300 milioni di euro di danni. Ci sono ancora famiglie fuori casa, famiglie che non hanno ricevuto niente e come enti locali non siamo stati ristorati". (ANSA).