La Svizzera ha deciso di autotassarsi. O meglio, gli svizzeri – chiamati, come spesso accade, a esprimersi tramite un referendum – ieri hanno approvato il Fostra, Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato, che verrà finanziato con un aumento del prezzo della benzina di 4 centesimi al litro. L’aumento entrerà a pieno regime entro il 2019 e dovrebbe, purtroppo, pesare anche sulle tasche dei comaschi.
Lo sconto della tessera carburante, infatti, è calibrato sul prezzo della benzina svizzera: la benzina scontata, in Italia, deve costare esattamente come quella svizzera. Se il prezzo svizzero si alza, lo sconto si riduce per portare il prezzo italiano allo stesso livello.
Un meccanismo spiegato da Daniela Maroni, consigliere regionale, “mamma” della carta sconto. “Se il prezzo del carburante in Svizzera aumenta, lo sconto della carta carburante diminuirà di conseguenza e i prezzi torneranno a livellarsi. Ora, con l’aumento del costo del carburante in Svizzera si dovrà osservare l’andamento generale e, quindi, in base agli accordi presi, livellare lo sconto per non creare disarmonia”.
Sempre ieri, la Svizzera ha approvato un’altra proposta referendaria, ossia la naturalizzazione degli stranieri di terza generazione. In altre parole, i nipoti degli immigrati in Confederazione Elvetica.