(ANSA) – ROMA, 24 MAG – "La Cedu, imponendo allo Stato italiano un risarcimento pecuniario, dice in modo nettissimo che noi abbiamo violato i diritti umani in tema di intercettazioni". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al Festival dell’economia di Trento. "Nel ddl cosiddetto Nordio abbiamo proposto il minimo sindacale, cioè la tutela del terzo, che è un po’ meno di quello che dice la sentenza della Cedu", ha aggiunto il ministro proseguendo: "Stiamo lavorando per una riforma molto più importante su tutto quello che riguarda le intercettazioni e i sequestri dei cellulari". Il riferimento del Guardasigilli è al pronunciamento della Corte europea dei diritti umani, per la quale l’Italia non ha garanzie per il contrasto ad eventuali abusi sulle intercettazioni: secondo la sentenza dei giudici di Strasburgo, l’Italia ha violato il diritto al rispetto della vita privata di Bruno Contrada (il ricorrente) quando ha proceduto nel 2018 all’intercettazione e alla trascrizione delle sue conversazioni telefoniche nell’ambito del procedimento sull’omicidio di Nino Agostino, in cui l’ex funzionario del Sisde non era imputato. "Ripeto solennemente che – ha aggiunto Nordio nel suo intervento al festival di Trento – per quanto riguarda la lotta alla mafia, alla criminalità organizzata, al terrorismo e alla grande delinquenza non solo le intercettazioni sono indispensabili ma oggi sono addirittura insufficienti. Quando dico che la mafia non parla al telefono, voglio dire che oggi la mafia comunica attraverso mezzi di comunicazione sofisticatissimi che vanno aldilà dei trojan e delle cimici. Riguardo alle intercettazioni delle mafie io andrei oltre la normativa attuale, ma solo nei confronti della criminalità organizzata, che mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini". (ANSA).