Sabato 25 maggio a Como ci sarà la manifestazione internazionale dei frontalieri italiani in Svizzera. A indirla le maggiori sigle sindacali italiane e svizzere, CGIL, CISL, UIL UNIA, OCST e SYNA, che si scagliano “contro l’ingiusta tassa sulla salute” e lottano per il rispetto dell’accordo fiscale.
Il via alla manifestazione alle 9.30 in Via Luigi Einaudi a Como. È la prima manifestazione internazionale dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera contro la tassa sulla salute. Le parti sociali chiedono anche il rispetto dell’accordo fiscale internazionale e la piena applicazione del memorandum d’intesa sottoscritto nel dicembre 2020 tra il Ministero dell’economia, le organizzazioni sindacali confederali italiane e l’Associazione dei Comuni di confine.
Con l’approvazione della legge di bilancio 2024, Governo e Parlamento hanno introdotto una nuova tassa sui frontalieri italiani per finanziare un maggior salario ai lavoratori della Sanità nelle aree di confine. Una tassa che colpisce tutti i frontalieri che lavorano in Svizzera da prima del luglio 2023.
I sindacati: “Misura iniqua, ingiusta e illegittima”
“A nulla sono valse le nostre richieste di stralcio di un provvedimento iniquo, ingiustificato ed intempestivo e, verosimilmente, illegittimo” scrivono i sindacati. “Iniquo – spiegano – perché i frontalieri sono contribuenti indiretti attraverso i ristorni fiscali. Intempestivo e di dubbia legittimità, perché in aperto contrasto con i contenuti del neonato accordo fiscale che sancisce il diritto esclusivo della Svizzera a tassare i redditi di quei frontalieri che sono entrati nel mercato del lavoro elvetico tra il dicembre 2018 e luglio 2023”. “La tassa sulla salute introduce un meccanismo illecito di doppia tassazione – sottolineano i sindacati – contrario al modello adottato dai paesi OCSE”.
“Nelle prossime settimane presenteremo le conclusioni del parere legale affidato ad un pool di avvocati e finalizzato a dissuadere l’applicazione del provvedimento nei prossimi mesi – fanno sapere i sindacati – e sollecitiamo anche le Regioni Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta ed Alto Adige ad aderire alla nostra richiesta di audizione dell’aprile scorso”
Non solo tassa sulla salute. Le altre motivazioni della manifestazione
Tra le motivazioni della mobilitazione anche la richiesta che il Governo italiano e i Cantoni svizzeri di confine trovino un’intesa definitiva sulla validità degli elenchi dei Comuni frontalieri per determinare lo status di “nuovo” e “vecchio frontaliero”. E poi una nuova indennità di disoccupazione e si chiede anche di riaprire la discussione sul telelavoro per trovare condizioni più adeguate.
Nelle motivazioni della manifestazione anche le questioni legate al salario. Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, il salario mediano dei frontalieri in Ticino è del 20% in meno di quello dei residenti, mentre nel resto della Svizzera queste differenze non si registrano. “In Svizzera – affermato le sigle sindacali – assistiamo infatti ad una progressiva messa in discussione della contrattazione collettiva in favore di interessi imprenditoriali senza regole”.