(ANSA) – BIELLA, 22 MAG – Dopo lo scandalo di sei anni fa del tempio crematorio di Biella, con le indagini che bloccarono l’attività in seguito alle cremazioni multiple effettuate dalla vecchia società, il Comune aveva ottenuto la rescissione del contratto e la restituzione dell’edificio grazie a una sentenza. Ora Socrebi, la società che gestiva l’impianto, ha impugnato la sentenza. Il giudice del tribunale non si era limitato a respingere le richieste avanzate dai legali della società, ma aveva anche assegnato un risarcimento al Comune per il danno subito, quantificato in circa 185mila, somma salita a oltre 270mila euro, conteggiando interessi e rivalutazione. Ma è arrivato il ricorso in Corte d’appello con udienza fissata il prossimo 29 luglio. Il Comune si affiderà allo studio Osborne Clarke che ha già seguito il giudizio di primo grado. "Continuiamo ad essere fiduciosi – sono le parole del sindaco, Claudio Corradino -, visti l’andamento processuale e le sentenze di questi anni. La cosa che conta è che il tempio crematorio sia tornato nelle mani dei biellesi e possa essere di nuovo utilizzato per fornire un servizio importante e fondamentale per la comunità". (ANSA).