(ANSA) – MILANO, 21 MAG – "Non sappiamo ancora quando uscirà, potrebbe essere nei prossimi giorni o anche settimana prossima e quindi venerdì potrebbe ancora essere detenuta in carcere e quindi verrà portata in aula ancora in manette e catene": è quanto ha detto all’ANSA Roberto Salis in merito alla scarcerazione di sua figlia Ilaria dopo che le sono stati concessi i domiciliari. "Non è ancora arrivato il bonifico in Ungheria", ha aggiunto il padre dell’attivista detenuta da oltre 15 mesi a Budapest con l’accusa di aver aggredito dei militanti neonazisti. "Stiamo aspettando che questo avvenga e che ci sia un interessamento dell’ambasciata per garantire sul fatto che tutti i documenti sono pronti". Nonostante l’incertezza sulla data di scarcerazione di sua figlia, Roberto Salis è arrivato questa mattina a Budapest "con uno spirito ben diverso perché speriamo finalmente di riabbracciare Ilaria". Assieme alla moglie, Salis incontrerà domani sua figlia in carcere e poi l’avvocato ungherese Gyorgy Magyar dal cui studio deve passare il bonifico partito dall’Italia prima che venga inviato al tribunale di Budapest: "Ci possono volere da 3 a 10 giorni quindi non sappiamo davvero quando uscirà", ha spiegato. Venerdì ci sarà la terza udienza del processo "e non dovrebbe succedere nulla di particolare – ha aggiunto – perché verranno sentiti due testimoni e una vittima e tutti in istruttoria hanno dichiarato di non aver visto nulla. Ma siamo in Ungheria e non si sa mai cosa può succedere". E in occasione dell’udienza, venerdì partirà una campagna social #iostoconilaria "a cui tutti possono contribuire postando il loro messaggio sui social. Sono molto felice – ha concluso Salis – di questa mobilitazione di solidarietà. È rassicurante sapere che esiste ancora una parte della società che manifesta per i diritti umani". (ANSA).