Imbrattatori nel mirino della Digos della questura, i poliziotti stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere della zona. Il raid vandalico al cimitero monumentale – l’ultimo di una serie in ordine di tempo – non può restare impunito. Questo almeno l’auspicio del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, che senza usare giri di parole parla di “gesto ignobile”. Le grandi scritte di chiara matrice no vax che ripropongono le ben note teorie complottiste secondo cui i vaccini portano malattie e morte, sono state realizzate con vernice rossa nella notte tra sabato e domenica. Un vile attacco al principale camposanto del comune.
“A Como moltissime persone passano la loro vita ad aiutare il prossimo e poi ci sono alcuni imbecilli che, oltre a creare danni rilevanti dal punto di vista economico, si impegnano solo a umiliarla la città” ha detto in modo netto Rapinese. “So che gli uomini della questura sono al lavoro e stanno setacciando i video delle telecamere che si trovano lungo l’asse di via Regina Teodolinda – ha aggiunto – Stanno verificando transiti e orari nella speranza di risalire ad elementi utili per inchiodarli. Non sono un esperto ma la mano mi sembra la stessa che ha imbrattato a febbraio anche l’esterno della sede di Espansione Tv e altri edifici della provincia” sottolinea ancora il primo cittadino. Le prime operazioni di pulizia sono iniziate, meteo permettendo, e non saranno certo di poco conto sia per quanto riguarda l’intervento di ripristino sia per la spesa. “Stiamo pianificando il lavoro, parliamo di un bene tutelato che dovrà essere ripulito in maniera idonea – chiarisce ancora il sindaco -. Pochi secondi di follia – conclude – costeranno migliaia di euro dei contribuenti comaschi che avremmo potuto, e certamente preferito, investire in altro modo”.