(ANSA) – BARI, 20 MAG – Per vendicare un presunto tradimento subito dalla figlia 13enne da parte di una coetanea, l’11 settembre di due anni fa avrebbe sparato, in compagnia di un complice, alcuni colpi di pistola contro l’abitazione della ragazzina con cui la figlia aveva avuto una relazione. Al momento dell’agguato la giovane era in casa con la madre, la sorellina, il fratellino e una conoscente. I proiettili raggiunsero l’interno dell’appartamento e si conficcarono nel soffitto senza ferire nessuno. Per questo il padre dell’allora 13enne e il suo presunto complice, entrambi della provincia di Bari, sono stati arrestati dai carabinieri con le accuse, contestate a vario titolo, di tentato omicidio aggravato dall’utilizzo del metodo mafioso e dai futili motivi, e porto e detenzione illegale di armi. Il padre della 13enne, che oggi ha 39 anni, fu condannato nel 2014 per associazione di stampo mafioso. L’ipotesi della vendetta – secondo quanto evidenziano i carabinieri – sarebbe confermata dalle chat ritrovate sul cellulare della ragazzina vittima dell’agguato e dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia. (ANSA).